Dopo tre giorni di utilizzo forzatamente intenso del samsung galaxy gio, sono pronta a scriverne la recensione.
Questa mattina, prima di uscire di casa, ho dato un bacio alla cavietta e uno al blackberry.
Mio amato BB, serio, pratico, chiaro, utile e senza fronzoli. Mi mancherà il mattoncino nero, nonostante manifestasse qualche problema di continuità nel funzionamento dei programmi.
Mi ha anche portato una certa qual dose di sfiga, ma forse non è colpa sua; la sventurata che rispose, d’altra parte, sono sempre io.
Ad ogni modo, everything dies, ed ora dispongo di un nuovo dispositivo.
L’approccio preliminare è stato sconfortante. Ho cercato opinioni online, ed ecco le prime parole sulle quali sui mi è caduto lo sguardo: “Samsung Galaxy Gio è lo smartphone dedicato ai giovani. A chi è trendy. A chi ha stile e classe da vendere e intende dimostrarlo anche nella scelta del proprio telefono”.
Quando poi, in coda su Viale Industrie, mi sono trovata accanto una shampista in cinquecento perlata e occhiali da sole che faceva scorrere la french su un gingillino simile se non uguale, mi sono cadute anche le braccia.
All’apertura della confezione ho notato due elementi. Innanzitutto, non esiste manuale di istruzioni. Quello bisogna scaricarlo da internet! Del resto, come mi ha detto una collega cool, “è l’era del touch”: come si fa a non sapere perfettamente il funzionamento di ogni virgola a priori?
Secondo, il cellulare è in plastica nera con cromature, un po’ come il mio mascara preferito, con la differenza che quest’ultimo mi rende effettivamente molto più carina quando lo uso.
Per fortuna c’è un caricabatterie “da borsetta”, considerato che nel corso di 15 ore ieri l’ho dovuto attaccare alla presa due volte. A wi-fi disattivato.
Premendo il tasto ON, compare una schermata simil-iperspazio. D’altronde, siamo tutti un po’ star...
Esploro, imposto, modifico.
Ma la questione spinosa è una. Il touch screen.
Io ho dita piccole (“hai 10 pennini”, mi dissero), ma NON abbastanza! Premendo sulla tastiera in corrispondenza di una lettera, se ne seleziona una vicina in un’altissima percentuale di casi.
Quando invece non si ha alcuna intenzione di premere ma solo di scorrere, per spostarsi in un menu, ecco che appena il dito viene appoggiato si apre qualcosa di indesiderato, partono chiamate e via discorrendo.
Mi immagino questo apparecchio nelle mani di un carpentiere!
In poche parole, quando abbiamo finito di comporre una mail per recensire un film appena visto al cinema, lo stesso è già uscito in dvd.
Sempre che l’intelligentissimo sistema di scrittura ci accordi il permesso di inserire subito i termini che vogliamo, senza incursioni, miliardi di scelte multiple e mutazioni non richieste.
Mi dico: la tecnologia, il progresso, dovrebbero rendere la vita più semplice e non suscitare nell’utilizzatore il desiderio incontenibile di imprecare (vedi i vari O.S. Windows tranne xp). Ma forse nel 2012 non è così che funziona…perché conta maggiormente avere stile da vendere, appunto.
Riprendo quindi ad elargire maledizioni. H E L L.
Perché inserendo i contatti in rubrica salvandoli sul telefono -che NON è eterno- ho diecimila campi da riempire, mentre salvandoli sulla Sim (che posso spostare) ne ho tre striminziti?
Perché non posso bloccare momentaneamente uno degli account email? Forse non sono capace...ah già, non ho ancora scaricato il manuale!
Perché mi sono trovata tutti i contatti di gmail in un elenco chiamato “gruppi disponibile” senza neanche accorgermene?
Per fortuna poi ho posto l’embargo, niente import-export, niente condivisioni e sincronizzazioni a destra e a manca. Voglio una snella, comoda rubrica N O R M A L E, è possibile?
Chiudo la recensione con una postilla sulle applicazioni.
Spulciando bene l’android market (e seccando la batteria, again!!) qualcosa di interessante e fruibile si trova.
Readers per E-book e pdf, programmini sms gratis, quotidiani online, browser veloci, traduttori…
Certo bisogna addentrarsi in una giungla di italianità, nella quale i più popolari download riguardano -al di là delle comuni mappe e meteo- sexy suoni/tutorial/games, meme, uccelli incazzati, tg com, social social social
(mettendo tutto assieme il risultato è “uh, controlliamo che tempo fa domani, che se la vacca non esce non batto chiodo, nel mentre cerco motel nei punti di interesse, e già che ci sono vediamo sto video di belen. Uh cazzo, il terremoto, devo aggiornare lo status FB immediatamente, lo stalking dopo, tanto al ritorno c’è coda…”).
Però è vero, cose gradevoli ci sono, ed è la caratteristica del telefono che per ora mi sta piacendo di più!
Al resto mi abituerò man mano, spero soprattutto di imparare a scrivere ad una velocità quantomeno decente, di modo da non fare figure da idiota quando qualcuno mi scrive un messaggio!
E se non dovessi farcela… Euronics è vicino. La tariffa ce la mette la ditta, un telefono con tasti veri che non mi farà apparire più fashion ma che mi permetterà di usarlo come si deve magari ce lo metto io.
PS: So che questa recensione non serve. Spero di avervi fatto sorridere, i toni erano volutamente iperbolici! La vostra Killer vi manda baci al cianuro. Alla prossima!!