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Stivo
view post Posted on 6/10/2008, 10:40 by: Stivo




OT:La netiquette e la gestione tecnica di un forum sono cose distinte e lo sai, quindi non provocare. Visto com'è facile per te provocare copincollando, poi, mi chiedo se tu sappia fare altro.
Quando parlammo della costituzione, io negai che le cosiddette radici cristiane fossero davvero così cristiane come si vuol far credere: il cristianesimo non è un'entità omogenea, sempre uguale nel tempo e nello spazio, per cui il mio ragionamento è che non basta che siano dei politici che si dichiarano cristiani a proporre delle leggi per rendere cristiane quelle leggi. Anzi, molta parte dei "valori" che quelle leggi difendono i "cristiani" prima dello stato moderno non se li sognavano nemmeno, tant'è che lo stato è nato dalle guerre di religione. Per cui dire che il cristianesimo è per essenza votato a determinati valori è un'affermazione che ignora una vicissitudine storica molto articolata.
Dato questo discorso, del quale non ne avevate voluto sapere, non ho avuto problemi ad ammettere il vostro tanto amato "dato di fatto", che la maggioranza dei membri dell'assemblea costituente erano democristiani o simili. Quello che contestavo è che basti un'estrazione politica per dare una carta d'identità a un principio o valore.
E poi vi ho fatto tutto il discorso solito sul fatto che parlare di radici cristiane è un modo per strumentalizzare la costituzione in vista di equilibri di potere da garantire o da produrre, e quindi sarebbe bene evitare. Certo io non vado in giro a parlare delle radici illuministe dell'europa, perchè lo trovo parziale e non me ne frega niente. Ma non è facile parlarne alle 3 del mattino con un teocon e una che studia giurisprudenza in cattolica (senza offesa, sia chiaro)...

Tornando alla questione Foucault & co, cominciamo dalla sinistra imbecille:
Nichi Vendola è stato, come al solito, troppo verboso, ma tu hai sottolineato parti del suo discorso in modo tendenzioso, perche lui diceva: "non è facile" affrontare il tema della pedofilia e aggiungeva che "certo l'età conta"; come a dire, mantiene un atteggiamento problematico e non dissolve il concetto di età in un irrilevante dato anagrafico;
Capezzone e i radicali in generale esagerano, su questo sono d'accordo. Saltano troppo a facili conclusioni a partire dal loro principio della libertà a 360°. Tant'è che Capezzone di recente si è ritenuto libero di passare al PdL... Detto questo, non mi piace l'idea della liberalizzazione della pedopornografia perchè essa è in rapporto con una serie di violenze e illegalità che non può essere presa alla leggera. D'altra parte, però, concordo con i radicali sull'evitare la "caccia alle streghe" (o agli orchi). Si tratta di sfiatatoi sociali che si limitano a condannare un "genere" di persone e a rendere illegali (o contronatura, slogan oggi molto usato) le loro azioni, senza guardare alle dinamiche sociali che stanno alla loro base. Foucault di queste dinamiche si è molto occupato, per lui il vero problema non era mettere alle forche tutti i pedofili o farne un partito, ma vedere come davvero si forma storicamente la categoria della "pedofilia" e in forza di quali costruzioni di potere e sapere si giunge alla situazione odierna. Solo così si può pretendere di modificarla, solo quando la si è compresa nel suo complesso, per quanto possibile, e non solo operando in modo parziale in un senso (condanna) o nell'altra (glorificazione). E non si tratta di seghe mentali teoriche, si parla di come le nostre vite sono imbevute di teorie che sono in realtà modi in cui si configurano relazioni di potere. Forse non sarà il tuo tema, ma è il mio, quindi permetti che se si tira in ballo questa questione io un po' mi permetta di frenare gli entusiasmi.
Sul fatto della sessualità infantile, Freud non ha inventato niente (proprio Foucault ha richiamato studi del '600 e '700 ke mostravano una piena coscienza del problema, come a dire che la questione è molto più radicata nella cultura occidentale e dunque molto più difficile da dirimere di quanto i legislatori e le voci pubbliche spesso diano ad intendere).
Per fortuna mi ero già leggiucchiato un po' le cose che linki, perchè hai una tale furia del linkare che ci avrei messo giorni. Anche in questo caso Foucault dice cose molto meno banali di quelle che gli vuoi attribuire: quando parla di società del pericolo si riferisce ad una modalità di instaurazione dei poteri che fa presa attraverso la istituzionalizzazione di un certo tipo di sapere, per esempio il sapere sulla sessualità affidato ai competenti (medici, psichiatri, sociologi, biologi...) che lungi dall'essere neutrale favorisce l'accesso dei poteri ad informazioni sugli individui e consente un controllo più capillare del tessuto sociale. E' un discorso che Foucault faceva sin dai suoi primi testi. In "sorvegliare e punire" si diceva che il potere funziona non in modo che le persone "facciano ciò che comanda", ma in modo che "agiscano come esso vuole", cioè tramite una apparenza di libertà. E' questa dinamica dei poteri che Foucault problematizza attraverso la genealogia dei saperi come la psichiatria, la sessualità, la medicina, e delle istituzioni come le carceri, i manicomi etc. Quindi non si tratta semplicemente di non vedere le conseguenze reali di una teoria filosofica; questa è invece proprio l'accusa che Foucault solleva: voi vi muovete all'interno di saperi e di relazioni di potere tali che pensate di sfuggire a queste relazioni attraverso dei provvedimenti che in realtà sono previsti dalla logica stessa di questi poteri e saperi, e che non scalfiscono nemmeno la superficie dei problemi.
Quello che si potrebbe più seriamente obiettare a Foucault è forse questo: quando lui dice, seguendo un tipico leitmotiv del suo pensiero, "bisogna lasciar parlare i bambini e smetterla di ritenerli non attendibili perchè è solo una mancanza di comprensione da parte nostra; in questo modo si potrà stabilire quando c'è stata violenza e quando no", si potrebbe rispondere che anzitutto questo presuppone una testimonianza a cose fatte, quindi se la violenza c'è stata, ormai si può solo punire ma non riparare; e poi che è difficile immaginare un caso in cui violenza non ci sia, pur rimanendo possibilisti. Quindi si rischierebbe un iter cautelativo enorme ma di poca efficacia, perchè la "pedofilia non violenta" rischia di rimanere una categoria vuota. A questo probabilmente Foucault risponderebbe che ciò non toglie l'attendibilità della testimonianza infantile e che è a loro come referenti che ci si deve rivolgere quando si legifera in materia, ma tenendo conto che si deve mettersi all'altezza della comprensione di queste testimonianze attraverso una riconversione più profonda delle dinamiche di potere-sapere che attraversano la nostra società, e a questo lui ha dedicato il proprio contributo.
Questo dico per dare un indizio sul livello di complessità a cui si dovrebbero portare i problemi, che non solo non è una sofisticazione di realtà molto semplici da intendere, ma è l'unico modo in cui chi pretende di intendere può farlo senza cattiva coscienza e quindi prendere provvedimenti decisi, concreti, ma adeguati e non risolti nella reazione emotiva, giustificabilissima, sia chiaro, dello scandalo.

Leggo poi che la petizione, firmata da 69 intellettuali, comprende tra essi J.-F. Lyotard (anticomunista ai massimi livelli, ma è un post-modernista, quindi guai); Gilles Deleuze e Felix Guattari (ma attenzione, Deleuze ha commesso una specie di suicidio stoico e Guattari era un allievo di Lacan che condannava la psicanalisi, quindi guai); Roland Barthes (ma attenzione, aveva ascendenze marxiste ed è morto investito da un camion della lavanderia, quindi guai, se lo meritava). Tutte queste persone, che non sono imbecilli, nè fissate nei loro lavori teorici lontani dal reale, e nemmeno così controcorrente da non venire citati in Cattolica (quest'anno seminario su Deleuze-Guattari, poi su Foucault, e il corso di semiotica ed etica della comunicazione si basa su Barthes, per non parlare del corso di filosofia della storia dove si cita Lyotard senza polemica), direi che andrebbero prese un po' più sul serio. Evitando queste semplificazioni, ognora facili a farsi, del tipo "la società contemporanea è decaduta e senza valori", perchè è un ritornello vecchio come il mondo che ricorda pericolosamente la fine della storia di Fukujama e quel che si diceva della grecia periclea durante il periodo sofista (la storia è andata avanti lo stesso). Sembra quella scena di "The day after tomorrow" dove un tizio dice a una tizia che Nietzsche gli fa schifo, e lei dice ma guarda che era un grande intellettuale, e lui risponde: era innamorato di sua sorella, quindi mi fa schifo. A parte che non era vero, lui era innamorato di Lou von Salomè, ma cmq direi che la cogenza del pensiero del suddetto tizio si commenta da sola.

IT: GG ti prego riportaci alla becera e dilettevole vita dei blog...

Il Papa
 
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70 replies since 29/9/2008, 19:09   387 views
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